la sindrome di “Samantha”

Menaggio, sabato 09 marzo 2013 studio h 18 ca dopo una giornata di riflessioni sul tema, sin dal mattino

la sindrome di “Samantha”

Viene identificato nella sindrome di “Samantha” quel comportamento di parte femminile che fa si di mandare “alle ortiche” una relazione sentimentale in corso, anche meravigliosa e senza apparenti (o lievi) imperfezioni, per il sopraggiungere di pensieri e fantasmi del recente passato, legati alla precedente relazione sentimentale, benché chiusa.

Tale sindrome si può manifestare, talvolta all’improvviso, altre con lievi avvisaglie (da non sottovalutare da parte maschile) in un ipotetico periodo compreso tra i 3 e 12 mesi del nuovo rapporto, anche a seconda dell’importanza, stabilità, positività, di quest’ultimo.

La sindrome di “Samantha”, può manifestarsi sia nel caso che il nuovo rapporto sia subentrato contemporaneamente alla fase finale del precedente (benché consapevolmente da parte della donna già “defunto”), quindi sostenuto da possibili e probabili sensi di colpa; sia anche quando questa passata relazione sia stata chiusa definitivamente da mesi, talvolta anche oltre un anno. In questo ultimo caso la si definisce: sindrome di “Samantha” lunga o allungata (nel tempo).
Inoltre la sindrome può avere aspetti sintomatici differenti, non riportatati in toto in questa descrizione principale.

Questi “riflessi” di comportamento sono a seconda dei casi da discretamente a molto pericolosi per la nuova coppia; possono produrre instabilità, sopratutto se la reazione maschile non è adeguatamente ponderata; può portare in alcuni casi (anche nelle ipotesi di maggior comprensione maschile) sino alla spaccatura, almeno temporanea della nuova relazione.

Non è ancora conosciuta per ora né l’esatta causa che possa indurre al ritorno di fantasmi (nonostante la sovente cruda realtà senza ritorno) tra l’altro in situazioni nelle quali il nuovo rapporto non ha problematiche, né una soluzione a tale problema nel corso di essere nella nuova relazione posta a grave rischio.

© Giovanni Salici
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Ovviamente ogni eventuale riconducimento a realtà e citazioni di nomi propri è puramente casuale

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